Lewis Carroll Society d'Italia

Lewis Carroll Society d'Italia

Oggi intervistiamo Ilaria Cremaschini, fondatrice della Lewis Carroll Society d'Italia.
Ho deciso di intervistarla in questi giorni perché c'è una grande novità: è on line su Amazon, il primo numero della rivista Cronache Carrolliane, in versione brossurata a colori.


Andiamo a scoprirne qualcosa di più su questa realtà così interessante, e che merita di essere conosciuta meglio!

Come è nata e quando l'idea di dedicare un'associazione a Lewis Carroll e quali sono i vostri obiettivi?
L'idea della Società è nata quasi per caso. Conoscendo le realtà straniere, che già lavorano da anni, mi sono domandata perché in Italia nessuno avesse pensato di aprirne una. A posteriori in molti mi hanno detto di averci pensato, ma trattandosi sempre di qualcosa che richiede tempo e denaro, nessuno ha mai fatto questo passo. 
L'ho ponderato per molto tempo e, quello che volevo fare e che sto cercando di fare, è parlare di Carroll e delle sue opere nel nostro paese. La ricerca in ambito accademico, ma anche solo la produzione di nuove edizioni, è molto attiva nel nostro paese. Oltre a ciò, il personaggio di Alice è così infinito e in continuo mutamento che, quello che vogliamo evitare, è che tutto questo non resti relegato sotto la semplice etichetta di cultura Pop. Vogliamo parlare di Alice e mettere in contatto illustratori e appassionati.



Cosa ti ha fatto innamorare della figura di Carroll, della sua vita e della produzione artistica?
Non è stato un colpo di fulmine tra me e Carroll.
Quando ho deciso di iniziare a collezionare libri l'ho fatto perché ero innamorata della poliedricità dei suoi romanzi dedicati ad Alice. Quindi è stato molto tempo dopo che ho iniziato a conoscerlo e capire che anche lui, come la sua famosa protagonista, non era un semplice scrittore. Iniziando a fare ricerche, e leggendo molte sue biografie, ho scoperto la sua poliedricità: basti pensare che è stato anche un matematico e un fotografo. La leggenda di come è nata la storia di Alice è ancora oggi un punto che viene interpretato modi diversi. Insomma, Alice è stata in grado di affascinarmi fino anche ad arrivare a portarmi per mano dal suo autore.


Lewis Carroll è stato una figura centrale nell'Inghilterra vittoriana, ma viene ricordato quasi unicamente per i due libri dedicati ad Alice. Ma non era “solo” un talentuoso scrittore: fu un fotografo eccezionale per 24 anni.
Puoi parlarci un po' anche del suo rapporto col circolo dei Preraffaelliti?
Un aspetto che davvero in pochi conosciamo è quanto fosse inserito nell'ambiente artistico dell'epoca.
 Essere fotografo ai tempi di Carroll non era una cosa comune: la tecnica era ancora agli albori e, in pochi, disponevano delle macchine e delle conoscenze per utilizzare i primi strumenti fotografici. Sara lui a scattare molti ritratti di Preraffaeliti, come anche del celebre Sir John Everett Millais e di Dante Gabriel Rossetti.
In molte foto scattate da Carroll si riesce anche a trovare un collegamento con il movimento, segno che Carroll stesso lo apprezza.
 

Se non sbaglio fu anche un inventore di oggetti curiosi, anche legati alla scrittura. Sai dirci qualcosa in più?
Celebre è il suo piccolo "Portafracobolli", un piccolo oggetto in cui si può conservare appunto francobolli. Lo stesso contenuto anche un piccolo manuale per essere bravi nelle corrispondenze. Recentemente la pubblicazione di questo manuale è stata inserita nel volume "Oltre la Meraviglia" edito L'orma Editore.
Carroll era anche un grande amante dei giochi matematici. Le sue stesse lettere erano sempre ricche di indovinelli e passaggi cifrati che animavano il lettore. Da questi creò anche un vero e proprio gioco da tavolo, chiamato Lanpick, che in pochi conoscono. E non è l'unico.
Carroll aveva fantasia. Dobbiamo riconoscere che non era una persona che possiamo banalmente reputare come un semplice scrittore.


Ho visto sul vostro sito un progetto molto ambizioso e interessante, Chimera in Wonderland. Vuoi raccontarcelo meglio?
Colleziono libri di Alice, o legati al suo autore, da molti anni. Durante la pandemia ho deciso di dargli spazio creando un profilo IG, che appunto si chiama Chimera in Wonderland. Ho iniziato a condividere diversi libri che compongono la mia collezione sempre in espansione. Diciamo che, ormai da qualche anno, tutto questo accumulo di libri e gadget mi sta sfuggendo di mano perché, un po' come il motto dei Pokèmon, vorrei riuscire ad averli tutti.
Questa passione è ormai sfociata nel sogno di creare un piccolo museo in cui tutti questi libri raccontano Alice e il suo autore, non solo attraverso quello che ho raccolto, ma anche grazie ai tanti artisti italiani che stanno dando un contributo a rendere sempre nuova Alice.


Qualche tempo fa mi hai consigliato il racconto “Portafrancobolli delle Meraviglie”, (contenuto nel volume “Oltre la meraviglia”, Orme edizioni), e l'ho trovato davvero un piccolo gioiellino. Quale era il rapporto di Carrolll con l'arte di scrivere lettere e cosa ci raccontano quelle rimaste su di lui?
Le corrispondenze di Carroll sono molto note e studiate. Tra queste, quelle più particolari e divertenti, sono quelle che intratteneva con i bambini e le bambine che conoscevano. Metteva davvero molto impegno nella loro stesura, giocava e soprattutto cercava di rendere unica quella corrispondenza rievocando, non solo momenti passati insieme, ma creando nuovi ricordi attraverso giochi e indovinelli.
C'è chi in queste lettere ci vede un amore forse esagerato per la figura infantile, ma mi piace sempre ribadire che guardiamo queste lettere con gli occhi degli anni 2000. Siamo fuori dalle dinamiche dell'epoca. Allo stesso modo penso che il fascino per l'infanzia fosse genuino e che lui, in qualche modo, volesse restare un eterno bambino.


Un lettore curioso, da dove potrebbe partire ad approfondire Lewis Carroll?
Il mondo carrolliano è un labirinto infinito con diversi ingressi, sorpassati i quali si rischia davvero di perdersi o semplicemente di fermarsi a dove si è arrivati.
Non esiste un modo giusto per arrivare a Carroll e, anche consigliare da cosa partire, è difficile. Ormai ci sono tantissimi adattamenti e persino il mondo della traduzione italiana vanta ormai molte edizioni diverse. E se si valutano re-telling o adattamenti cinematografici, si apre un vaso di Pandora infinito.
A mio parere, se già si masticano i classici, io consiglio di recuperare i due romanzi di Alice nella traduzione di Masolino D'Amico (questa è l'edizione che consiglio https://amzn.to/3PS6bFE ). Se poi siete lettori pro, allora il passo successivo è scoprirlo con due romanzi davvero poco noti e che compongono la dilogia di Sylive e Bruno (edito recentemente da Einaudi https://amzn.to/42ul34B ).  
Ultimo consiglio, se siete amanti dei poemi, mi sento di suggerirvi "La caccia allo Squarlo" (questo https://amzn.to/4aBvh5u ). Forse il lavoro più apprezzato dopo Alice a livello mondiale, e che in questo volume è accompagnato anche dalle splendide illustrazioni di Cinzia Ghigliano. 

Grazie mille Ilaria per le tue risposte così interessanti e approfondite.
Vi ricordo che potete trovare tutte le informazioni (ed effettuare l'iscrizione) al sito
https://www.lewiscarrollsociety.it
Vi lascio anche i link Instagram:
chimerainwonderland 
lcs_italy

mentre le creazioni Lady Nostalgia le trovate  QUI (in questo sito, sezione Gioielli Letterari).



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1 commento

Grazie mille ho conosciuto Lewis Carroll, non ne sapevo nulla. Davvero un uomo poliedrico e talentuoso e non solo scrittore.

Claudia

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